venerdì 4 luglio 2008

Per conoscerci meglio




ART - Africa Renaissance Time promuove lo sviluppo endogeno nella Regione dei Grandi Laghi con particolare attenzione al Burundi.

http://www.artes-research.com/


Prospettiva e modello di intervento di Africa Renaissance Time


(…) L’Africa e l’Europa sono tra loro strettamente legati dalla storia, dalla cultura, dalla geografia, da un comune futuro, così come da valori profondamente condivisi: il rispetto dei diritti umani, della libertà, dell’uguaglianza, della giustizia, delle regole del diritto e della democrazia (…).
Così inizia il documento conclusivo del vertice Africa - EU recentemente tenutosi a Lisbona, l’8 e 9 dicembre 2007. Esso apre una nuova fase dei rapporti tra Africa ed Europa, profondamente rinnovata nella prospettiva e nella conseguente strategia di intervento. Il documento conclusivo, in modo incisivo, in alcuni passaggi mette a fuoco i fondamenti di una prospettiva completamente rinnovata, frutto di profondi mutamenti dello scenario geopolitico, verificatisi a partire dal Summit del Cairo del 2000 e di una conquistata visione e strategia comune dei Paesi Africani.

(…) e’ il tempo per questi due vicini di casa, con la loro ricca e complessa storia, di forgiare una nuova e più forte alleanza che edifichi sopra i fondamenti delle loro nuove identità e rinnovate istituzioni e faccia tesoro delle lezioni apprese dal passato, assicurando un quadro solido per una cooperazione di lungo termine, di natura sistemica e integrata. Vi è la necessità oggi di una nuova fase nelle relazioni tra Unione Europea e Africa, una nuova alleanza strategica, una strategia congiunta Africa-EU fondata su una condivisa visione politica e su una road map della futura cooperazione tra i due continenti, in nuove aree e campi di azione, così come in quelli già esistenti. (…)
Per promuovere questa prospettiva e tradurla in azioni esemplari nasceva nel dicembre 2006 ART - Africa Renaissance Time, scegliendo di concentrare la sua azione nella Regione dei Grandi Laghi, una regione di incredibile bellezza e potenzialità

La missione di ART


L’obiettivo cuore di Africa Renaissance Time è di promuovere l’attenzione di tutti coloro, istituzioni e soggetti privati, che, nell’ambito della propria missione statutaria, prevedano la disponibilità di risorse per sostenere quelle regioni fragili del mondo che stanno uscendo dal dramma della guerra, dei conflitti interni e cercano di ricostruire condizioni di riconciliazione, pacificazione e rinascita civile ed economica.

ART intende intervenire non in contesti di urgenza, causati da catastrofi di natura umanitaria, bensì mettersi al fianco di leader e delle loro comunità, nei casi in cui vi sia una riconosciuta volontà dei governi di coinvolgere l’intera popolazione in un consapevole percorso di rinascita. In questo quadro, ART privilegia interventi integrati di accompagnamento a processi di consapevole coinvolgimento delle popolazioni nelle analisi dei bisogni, nella scelta di un proprio modello di sviluppo e quindi delle priorità.

ART non sottovaluta l’importanza di interventi di natura materiale (costruzione di scuole, di campi sportivi e luoghi di incontro - biblioteche, centri multimediali per i giovani, creazione di piccole o medie imprese, reti di casse rurali, presidi sanitari territoriali), ma è impegnata perché tali interventi siano, innanzitutto parte/esito di un progetto consapevole di sviluppo condiviso con la popolazione e siano preparati e accompagnati da interventi di formazione del capitale umano (alta formazione iniziale e continua, formazione tecnico professionale di giovani e di quadri intermedi, formazione continua di amministratori locali e funzioni elettive, formazione dei responsabili dei media).
Gli obiettivi strategici
  • Sostenere e accompagnare i popoli africani nelle loro aspirazioni alla rinascita civile ed economica e coinvolgersi con la vita e la storia di questi popoli, attraverso la promozione di uno sviluppo endogeno, auto-determinato e sostenibile.

  • Ideare e promuovere la realizzazione di azioni di ricerca-azione, di educazione e formazione, editoriali, di comunicazione, artistiche e ogni altra azione che abbia quale finalità la rigenerazione culturale, civile, ambientale ed economica del continente africano, Regione dei Grandi Laghi, con particolare attenzione al Burundi. In una prospettiva di attenzione alla trasferibilità di modelli e pratiche ad altre aree fragili del mondo.

I mezzi e gli strumenti
L’associazione realizza la propria missione attraverso il conferimento di incarichi e donazioni, di accertata provenienza e verificata eticità, da parte di tutti coloro che vorranno liberalmente contribuire alla vita e sviluppo del continente africano, attraverso l’operato dell’associazione.

La visione
La visione si innesta su alcuni fondamenti ideali

  • ogni intervento a favore di aree fragili, quali sono quelle che escono da lunghi conflitti interni, deve discendere da una comprensione profonda delle modalità attraverso cui intere comunità apprendono e cambiano e declinare una coerente connessione tra piano strategico politico e interventi operativi;

  • sviluppo endogeno significa porre al centro il vero protagonista, la comunità, e mettersi al suo fianco, innanzitutto per ascoltare e insieme riconoscere risorse peculiari, vocazioni produttive dei territori, bisogni e priorità, aiutarle a scegliere un proprio modello di sviluppo e ad adottare tempi e modalità originali e suoi propri, nel rispetto delle tradizioni comunitarie di organizzazione sociale e della produzione, in modo da non stravolgere identità dei luoghi e delle culture;

  • occorre promuovere, valorizzare, sostenere modelli di organizzazione sociale ed economica già praticati con naturalezza dalle popolazioni, fondati sulla dimensione comunitaria, che permettano di condividere risorse e risultati, senza penalizzare lo spirito individuale di intrapresa, dando sostegno al rafforzamento delle forme istituzionali, organizzative e tecniche di funzionamento delle associazioni di settore e delle forme cooperative di cura dei beni comuni (strade, scuole, centri di conservazione e commercializzazione);

  • nei processi di innovazione è opportuno avviare interventi specifici, ‘dimostrativi’, con impatti misurabili e successivamente procedere a interventi su vasta scala; si ritiene quindi auspicabile avviare interventi esemplari, nel metodo e nei contenuti, che possano divenire successivamente un punto di riferimento, per interventi similari, in altri contesti nell’intero continente africano;

  • occorre collocare gli interventi di ART, sempre nel cuore di uno sforzo vasto, di natura internazionale, in cui l’Italia può assumere un ruolo di leadership esemplare per l’affermazione di nuovi approcci alla cooperazione;

  • condizione di un duraturo sviluppo civile ed economico, in aree che hanno sofferto di lunghi periodi di conflitto tra componenti di una stessa popolazione, è un processo costante e di natura istituzionale e diffuso di riconciliazione ancorato saldamente alla capacità di perdono; la pace deve essere intesa non come assenza di conflitti, o dimenticanza degli errori, ma come capacità di trarne insegnamento; come capacità di affrontarli senza violenza;

  • oggi, ancor più che in passato non è sostenibile definire politiche, in primis quelle agro-alimentari, della salute, dell’ambiente, dell’energia, considerando le regioni del continente africano quali terze: esse sono a noi legate attraverso canali spesso forti quanto trascurati;

  • è urgente suscitare l’attenzione dell’Europa e dei Paesi che hanno a cuore la promozione della dignità e della libertà delle popolazioni, nel rispetto delle loro culture e visioni, in merito alla propria emancipazione e sviluppo, sostenendo il superamento della logica degli interventi frammentati, rivolti a piccole richieste di aiuto, spesso prive di prospettive di sostenibilità nel tempo e privilegiare interventi coerenti con visioni di medio–lungo periodo;

  • ogni qualvolta si verifichino profondi processi di ristrutturazione e innovazione dei sistemi produttivi, in particolare nelle regioni in fase di ricostruzione post bellica, devono essere adottate politiche specifiche di salvaguardia e sviluppo del capitale umano e in generale sociale, un capitale a rischio;

  • favorire la coesione e la riconciliazione richiede il riconoscimento e lo sviluppo di una leadership federativa, ovvero capace di coinvolgere e al tempo stesso guidare la comunità degli attori chiave con alte competenze tecniche e specialistiche;

  • nell’ambito della cooperazione, occorre privilegiare interventi mirati alla formazione e sviluppo del capitale umano, in particolare alla formazione dei giovani e delle nuove classi dirigenti, attraverso programmi di ricerca - formazione – azione, prevalentemente sviluppati nelle aree di intervento e garantendo il ruolo di primi attori ai soggetti locali.

Le modalità operative
ART da sola oppure associandosi ad altri organismi interviene secondo due grandi modalità:

  • Promuovere e realizzare azioni di rigenerazione endogena e sostenibile, nell’ambito delle quali gli interventi di tipo materiale e immateriale siano parte integrante di processi di riconoscimento e valorizzazione del capitale sociale delle comunità, grazie all’attivazione di apprendimento collettivo e “empowerment” degli attori locali;

  • Promuovere l’attrazione di investimenti imprenditoriali e scambi commerciali equi, coerentemente con i principi etici che guidano l’intera azione di ART; per questo tipo di azione ART ha costituito un apposito centro servizio: Exchange Promotion Center - EPC.

Exchange Promotion Centre – E.P.C.
La rigenerazione economica trova linfa vitale in un sano spirito imprenditoriale, fondato però su principi etici e visioni rispettose dei fondamenti che ispirano l’intera azione generata da ART, una visione che:

  • intende difendere i principi degli scambi equi e il riconoscimento del diritto dei popoli a difendere, valorizzare e promuovere le risorse materiali e immateriali dei territori in cui vivono;

  • rifiuta forme di predominio, volte all’espropriazione di risorse delle regioni fragili a favore delle regioni forti;

  • promuove la nascita di imprese competitive e in grado di confrontarsi a pari titolo sui mercati internazionali, valorizzando punti forti connessi alle specificità delle risorse materiali e immateriali;

  • afferma l’importanza di creare ambienti, occasioni e strumenti di reciproca conoscenza tra realtà imprenditoriali e relative aree geopolitiche di provenienza.

Missione del centro servizi :

  • Sviluppare pre-studi e studi di fattibilità volti alla creazione di imprese;

  • Promuovere incontri ed eventi volti a favorire la reciproca conoscenza e la creazione di accordi tra soggetti imprenditoriali esterni e interni alla Regione dei Grandi Laghi;

  • Realizzare e diffondere profili regionali e settoriali;

  • Realizzare programmi di business creation e accompagnamento allo sviluppo di singole imprese e di intere filiere/distretti produttivi e di distribuzioni;

  • Fornire servizi di consulenza formazione alle imprese localizzate nei territori di intervento;

  • Identificare e formare risorse umane, sia in ingresso sia già occupate.

I fondatori


ART nasce dall’incontro tra due storie personali, l’una, profondamente legata alle aspirazioni, successi e sconfitte di un paese europeo, l’Italia, che ricostruisce la sua strada a partire dal dramma del conflitto interno e della seconda guerra mondiale; l’altra, legata alla storia della Regione dei Grandi Laghi africani e particolarmente a quella del Burundi, antichissimo regno dell’Africa Centrale, segnata dall’aspirazione a lungo tradita, di indipendenza, libertà e pace. Africa Renaissance Time - ART- nasce promossa da due persone, Lilia Infelise economista, da anni impegnata in programmi di rigenerazione delle aree fragili e sviluppo risorse umane e Déo Gratias Nkinahamira, economista e uomo politico, con importante background nel campo delle politiche e della storia della Regione dei Grandi Laghi e del continente africano, parlamentare e poi rifugiato politico per più di dieci anni in Italia.


Lilia Infelise è un’economista industriale, specializzata in politiche formative e dell’innovazione, scienze regionali e scienze dell’informazione. E’ autrice di numerose pubblicazioni, tra le quali “La Formazione in Impresa: Nuove Frontiere in Europa”, che riporta casi esemplari di strategie innovative di sviluppo delle risorse umane in 39 tra le più prestigiose multinazionali europee. Nei suoi 28 anni di esperienza professionale, ha ideato più di 30 grandi progetti innovativi e guidato team internazionali per la loro realizzazione; ha fondato imprese e organizzazioni di carattere nazionale e internazionale. E’ stata accreditata, presso la Commissione Europea, come esperto nazionale, nel campo della Formazione Continua e ha firmato la prima pubblicazione italiana della “Relazione Nazionale sul Sistema di Formazione Continua”, approvata dalle parti sociali e dal Ministero del Lavoro Italiano. Dal 1981 studia il tema dell’innovazione, nelle sue dinamiche di crescita, diffusione e generazione di sviluppo economico; si focalizza sullo studio sistemico delle relazioni che legano la generazione di conoscenza, il suo trasformarsi, il suo diffondersi, alle dinamiche dell’innovazione e dell'apprendimento e sul ruolo che svolgono le diverse forme di prossimità, tra queste quella che si realizza tra persone che appartengono ad uno stesso territorio.
Particolarmente sensibile alle problematiche di sviluppo territoriale, nel 1997 si propone di sviluppare un modello capace di leggere e innescare un processo di apprendimento/cambiamento in comunità locali «fragili», particolarmente adatto a programmi di rigenerazione economica e civile di comunità in situazioni post belliche o che hanno subito l’effetto di catastrofi naturali ovvero affette da gravi e duraturi caratteri di sottosviluppo, ma dotate di un importante patrimonio ambientale, storico e culturale.
Dalle convinzioni maturate nell’ambito dell’attività professionale nasce la ferma volontà di agire attivamente per la rigenerazione politica: il 16 giugno 2005 fonda il movimento culturale e politico Oltre il Mare che nell’ottobre 2006 diviene l’associazione «Oltre il mare per la democrazia partecipata» [http://www.oltreilmare.net/], un’associazione che, mettendo in rete gli attori coinvolti, dà loro la possibilità di non essere «ricacciati» nell’ambito della perifericità/esclusione dai processi decisionali a livello politico-istituzionale e al tempo stesso permette di promuovere azioni partecipative e di rottura di modelli accentrati e esclusivi di presa delle decisioni. Lilia Infelise è la fondatrice dell’istituto di ricerca ARTES [http://www.artes-research.com/], della associazione multinazionale MOSAICO – Multidisciplinary European Association for Learning; di ATENA scarl, società consortile manifatturiera e di servizi per la promozione dell’integrazione tra artigianato d’arte e tecnologie avanzate, con compagine mista, pubblico-privata.
Nel 2006, fonda con Déo Gratias Nkinahamira Africa Renaissance Time.

Déo Gratias Nkinahamira, economista e uomo politico burundese, esperto in gestione aziendale e cooperazione allo sviluppo, di procedure e tecniche del commercio estero, contrattualistica internazionale, lontano da un attivo impegno politico sino al 1991, dopo aver drammaticamente rischiato la vita insieme a tanti giovani liceali nel ’1972, sceglie l’impegno nel volontariato cattolico; decide però nel 1991 di riprendere il lascito paterno, morto assassinato nel ’1969 dopo un lungo impegno, a fianco del Re, a favore dell’unità e dell’indipendenza del Paese. Aderisce al progetto di costruzione del partito che avrebbe guidato il paese dopo le prime elezioni democratiche che seguivano a circa 40 anni di dittatura, accogliendo la proposta di Melchior Ndadaye, giovane funzionario di banca, rientrato in Burundi per partecipare all’avviamento del processo di democratizzazione. Conduce una campagna elettorale appassionante che mette al primo posto la libertà e l’accesso all’educazione per tutti, senza discriminazioni etniche. Eletto rappresentante del popolo, nel 1993 diviene membro dell’Assemblea Nazionale Parlamentare, guidata dal giovane amico divenuto presidente della Repubblica. Assume incarichi di “Special Advisor of the President of the Republic of Burundi, in charge of mission at SE Nelson Mandela and Mgr Desmond TUTU, Repubblica Sudafricana”, di Presidente della commissione parlamentare “Affari economici, bilanci e produttività”, di Presidente della commissione parlamentare “Sicurezza e Difesa Territoriale”. Due mesi dopo l’elezione, inizia la sua resistenza pacifica che segue all’uccisione del Presidente e di più di trentacinque parlamentari e ministri.
Dopo aver portato i sette figli in salvo in Europa, continua la sua battaglia con la speranza di sollevare l’attenzione degli organismi internazionali in favore di un’azione che ristabilisca il governo democraticamente eletto, ma il 1996 viene bloccato a Bologna da un colpo di stato e vi resta come rifugiato politico sino al 2005, data di avvio del nuovo processo democratico. Membro della SREPB –(Société Royale d’Économie Politique de Belgique), -Bruxelles, Professore Enfap Bologna –Sezione cooperazione internazionale, UNIGLOBUS MASTER UNIVERSITY, Assisi, I.A.S.I –Istituto Alti Studi Internazionali, Reggio Emilia –Italia, International financial system, financial planning.
Attualmente è membro dell’Advisory Board di ARTES, responsabile Dipartimento Cooperazione, fondatore e presidente di Africa Renaissance Time.

1 commento:

RobertaM ha detto...

Bravissima Anna Laura. Ora non vedo l'ora di partire anch'io. Ma le foto hanno assolutamente bisogno di essere accompagnate da una didascalia. Suggerisco anche cartina dettagliata del Burundi